La nostra folle furiosa città



 La nostra folle, furiosa città 
di Guy Gunaratne 
 Ringrazio infinitamente Fazi editore per la possibilità di leggere questo libro.
Data Pubblicazione:11-06-2020
Pagine:288

Guy Gunaratne

È nato a Londra, ha lavorato come giornalista e documentarista. Attualmente vive tra Londra e Malmö. La nostra folle, furiosa città è il suo romanzo d’esordio ed è stato finalista al Man Booker Prize nel 2018 e vincitore del Dylan Thomas Prize, del Jhalak Prize e dell’Authors’ Club Best First Novel Award nel 2019.


Trama

Per Selvon, Ardan e Yusuf, figli di immigrati, cresciuti nella periferia disagiata di Londra, estate significa quello che significa per tutti i loro coetanei: calcio, musica, ragazze. E amicizia, naturalmente; quell’amicizia totale come può esserlo solo un legame fra adolescenti, quasi una fratellanza, l’unico punto fermo in un mondo complicato dal quale non sembra esserci possibilità di fuga. Quando un soldato bianco viene ucciso da un ragazzo di colore, la violenza sotterranea che da sempre abita la città e la ferocia che ne avvelena l’aria esplodono: nessuno è più al sicuro. Nonostante i ragazzi cerchino di restarne fuori, il mondo esterno finisce per travolgere anche loro, ricordandogli in modo brutale la loro drammatica condizione di stranieri nella nazione in cui sono nati: tanto diversi dai terroristi e dai fanatici religiosi, quanto estranei rispetto al popolo inglese purista e nazionalista. Mentre attorno a loro la furia si scatena, Yusuf viene risucchiato in un altro vortice ancora più pericoloso: l’ondata di radicalismo che sta dilagando nella sua moschea e minaccia di trascinare con sé il problematico fratello Irfan.
Un romanzo d’esordio esplosivo, che ha portato l’autore fra i finalisti del Man Booker Prize dipingendo in modo vivido la violenza di una periferia degradata di oggi e la forza salvifica dell’amicizia adolescenziale.


《 ognuno di noi era preso nello stesso vortice, tutti tenuti insieme dalle nostre piccole furie in quest'unica, folle, mostruosa e malata citta.》

Recensione 

La scrittura di questo giovane autore è molto attuale, contemporanea e in un certo modo poetica anche se cruda, slang di strada. 

Un ragazzo nero uccide un soldato fuori servizio, ci sono cortei sulle strade, notiziari e radio trasmettono la notizia a ripetizione. 
Vediamo attraverso gli occhi di vari personaggi questa situazione tesa nei sobborghi di Londra. Selvon,  Caroline, Nelson e altri sono i narratori di questo romanzo corale. Ogni esperienza ci porta più vicino al fulcro del libro, al razzismo e alla violenza di questi quartieri di case popolari.
Selvon vive a Londra in una famiglia tranquilla ma si sente più a suo agio nei quartieri dei palazzoni poveri. È lì che ci sono i suoi amici; corre e fa molto sport per non immischiarsi con i traffici loschi. Corre per non pensare. Ha la testa sulle spalle anche se sua madre si preoccupa per le sue frequentazioni. Suo padre non può più camminare e si sente in colpa di non riuscire ad aiutare suo figlio, si angustia perché vorrebbe spiegargli tutto su questa città maledetta dalla violenza, con le strade chiuse a causa dei cortei. Ma Selvon vede tutto e sa come starci lontano. 

«La violenza ha costruito questa città. Per quelli che ci vivono, che ci sono nati e cresciuti, la violenza è un fratello maggiore.»

Nelson mi ha portato con sé al suo arrivo a Londra, appena sbarcato dalla nave con la sua voglia di rivalsa, di trovare una casa e un lavoro. Le serate di musica e alcool e le giornate di duro lavoro. Con il blues, i piedi a mollo nel sangue ma con la musica troppo bella per smettere. Immagini di vita passata, leggendo libri su ciò che vuol dire essere neri in mezzo alla ricchezza. Finché un pestaggio ad un amico non innesca un cambiamento nella tranquillità di tutti. Scritte razziste sui muri che Nelson e gli abitanti del quartiere ripuliscono ogni giorno. 


《Con l'alta marea le cose vanno tranquille. Si  La gente accoglie il nuovo arrivato come una novità. Altre volte la marea è bassa e quei sorrisi si trasformano in rancore e odio. In tempi amari come questi, i britannici di nascita pensano che una marea porta l'inondazione e fanno tutto quel che possono per spingere via noi, i diversi.》

Yusuf che non riesce a staccarsi dalla famiglia, dai cugini Muhajirun, dell'eredità di padre Imam, dai problemi del fratello. 

《 una giovane nazione di meticci. In costante confronto con quello che avremmo dovuto essere, che poi cos'era? Proprio non ve lo saprei dire.》




Tutto in un susseguirsi di eventi tragici " una spirale di versi violenti" la chiama l'autore.
Angoscia, tristezza, sconfitta e rimpianto per ciò che la vita porta con sé. Nessuno esce indenne dagli eventi. Ognuno porta le sue ferite, nel cuore e sulla pelle. 
Un romanzo forte, un libro importante per comprendere meglio. 
Non posso fare altro che consigliarlo. Non è un libro leggero, è difficile da digerire ma lascia una scia di pensieri utili per il cambiamento di cui abbiamo necessariamente bisogno nel mondo.
Voto⭐⭐⭐⭐

Commenti

  1. Sarà una delle mie prossime letture, ora mi hai messo ancora più voglia di leggerlo! 😍

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  2. Ho sentito parlare di questo libro, penso che più avanti gli darò una possibilità! Bellissima recensione, si vede che il libro ti ha colpita.

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  3. Questo voglio assolutamente leggerlo! Mi ispira tantissimo e ho letto solo pareri positivi

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