Jane Eyre recensione



Autrice

Charlotte Brontë nasce a Thornton, nello Yorkshire, Inghilterra, il 21 aprile 1816. Il padre è il curato Patrick Brontë, un pastore protestante di origine irlandese autodidatta, che era riuscito ad accedere alla prestigiosa università di Cambridge. La madre, Maria Branwell (1783 - 1821), proviene da una ricca famiglia di Penzance, in Cornovaglia, trasferitasi, dopo una serie di dissesti famigliari, nello Yorkshire per insegnare in una scuola religiosa, dove conoscerà il futuro marito. Il reverendo nutre una grande passione per la letteratura ed è già autore di diversi poemetti a carattere religioso e politico. Charlotte, chiamata così in onore della sorella minore della madre, è la terza di sei figli: prima di lei erano nate Maria (23 aprile 1814 - 6 maggio 1825) ed Elizabeth (8 febbraio 1815 - 15 giugno 1825); seguiranno Patrick Branwell (26 giugno 1817 - 24 settembre 1848), Emily (30 luglio 1818 - 19 dicembre 1848) e Anne (17 gennaio 1820 - 28 maggio 1849).

Nel 1820 la famiglia si trasferisce a Haworth, vicino a Keighley, nello Yorkshire, in una modesta proprietà parrocchiale immersa nella brughiera, dove il padre Patrick ha ottenuto la nomina a curato perpetuo della locale parrocchia. La madre, già fisicamente provata dalla nascita di sei figli in sette anni, muore di cancro nel settembre del 1821. I bambini saranno accuditi dalla zia materna, Elizabeth Branwell, e dalla fedele governante, Tabitha "Tabby" Aykroyd.

Nel 1824 Charlotte, assieme alle due sorelle maggiori, Maria ed Elizabeth, e alla sorella minore Emily, viene iscritta alla Clergy Daughter's School di Cowan Bridge, nel Lancashire, una scuola per figlie di ecclesiastici.  Tra il 1826 e il 1829 incomincia la prima attività letteraria insieme con le sorelle Emily e Anne e il fratello Branwell, al quale il Reverendo aveva donato una scatola di soldatini: i bambini creano delle avventure fantastiche attorno a quelle figurine, che vengono trascritte da loro stessi su minuscoli pezzetti di carta che, minuziosamente cuciti a mano, formano dei piccoli libri non più grandi di un francobollo. Charlotte e il fratello creano la Glass Town Saga, mentre Emily e Anne inventano la Gondal Saga.


Recensione 


Cosa si può dire di un questo libro che non sia già stato scritto?
Ben poco credo. La storia di Jane Eyre è eterna e ben conosciuta. Chi non ha letto il libro ha quasi sicuramente visto il film. Come si può fare una recensione di un libro che vive e sopravvive da così tanto tempo negli scaffali delle librerie e delle case? 

《Glielo proverò in poche parole. Ha freddo perché é sola; nessun contatto sviluppa il fuoco che è in lei. È malata, perché il migliore di tutti i sentimenti,  il più nobile, e il più dolce che sia concesso agli uomini, resta lontano da lei. È sciocca perché ne soffre, ma non gli fa cenno di avvicinarsi, ne muove un passo per andargli incontro.》


Una ragazza orfana cresciuta da una zia acquisita priva di qualsiasi affetto per la sua giovane figliastra. Spedita in un collegio femminile in cui trova finalmente un po di affetto da parte di Helen e della signorina Temple. Ma questo istituto non è privo di difetti. Il freddo e la fame logorano costantemente il corpo di Jane e delle altre ragazze che presto si ammalano( Questo passaggio è stato vissuto in prima persone dalle sorelle Brönte, alla Clergy Daughter's School di Cowan Bridge, nel Lancashire, una scuola per figlie di ecclesiastici. Le condizioni assolutamente spaventose dell'istituto, vitto insufficiente, condizioni igieniche inadeguate, causeranno nel 1825 la morte prematura delle due sorelle maggiori di appena 11 e 10 anni e rovineranno per sempre la salute di Charlotte ed Emily).
Ma questo porta anche un cambiamento nella scuola e nella sua gestione. Così i successivi anni trascorrono più agiatamente. 
In questa prima parte del libro ho amato molto il personaggio della signorina Temple, sempre così prodiga di una parola gentile e un gesto buono. Così Jane si rende conto di una cosa importantissima, meglio crescere poveri ma amati dalla propria famiglia e amici piuttosto che ricchi e disprezzati da persone cattive ed egoiste. Questo da una limpida chiarezza al carattere di Jane. Successivamente quando andrà a lavorare come governante a casa del signor Rochester la nostra Jane brillerà ai suoi occhi per questo carattere sincero e forte, per i suoi modi asciutti e senza orpelli. Ma Jane sa che i suoi sentimenti per il datore di lavoro non possono sussistere a causa delle sue origini umili. 
E qui sorge la mia domanda. Ancora adesso ci sono le distinzioni di classe e di ceto sociale? 
Il mondo sembra libero ed evoluto ma è realmente privo di discriminazioni e pregiudizi?
Per quanto riguarda il signor Rochester aimè devo dire la verità,  non mi piace. Non ho apprezzato il fingere di voler sposare un'altra donna per suscitare la gelosia di Jane, non mi sono piaciuti i sotterfugi e le bugie per nascondere il proprio segreto, mi ha disturbato il modo arrogante di pretendere. Credo che per Jane e per tutte noi donne non si possa scegliere chi amare ma si devono soprattutto amare i difetti perché sia un sentimento profondo e duraturo. Forse questo protagonista maschile non eroico e un po' farabutto mi ha convinto ad apprezzare ancora di più questo romanzo perché l'ho percepito più reale dei miei amati libri di Jane Austen, in cui i protagonisti maschili sono perlopiù buoni. 
In questo romanzo Charlotte Brontë ha la dote di creare due protagonisti bruttini ma dal carattere ben descritto, un amore reale come lo si trova nella vita di molte persone, senza una patina di bellezza dorata e luccicante ma con la giusta ruvidezza.  Anche la scelta di Jane di lasciare Rochester e la sicurezza di una casa e un lavoro pur di non cedere al peccato è la scelta piu giusta per un personaggio cosi deciso. La forza di una donna è anche questo. Un capolavoro da leggere assolutamente.  
Io la penso come Jane Eyre che sta meglio con chi ha poco ma ha il cuore buono. E voi?




《Il sentimento senza la ragione è una bevanda annacquata, ma la giustizia, non addolcita dal sentimento, è un cibo troppo amaro e indigesto per lo stomaco umano.》

Commenti