Recensione di Bestie di Dizz Tate

 


Bestie

Dizz Tate
Annalisa Di Liddo
Neri Pozza
Bloom
2023
3 ottobre 2023
224 p., Brossura

Trama

Falls Landing, Florida. Luogo di parchi a tema, palazzoni fatiscenti, bouganville bruciacchiate dal sole e di un lago immobile e scuro come un presentimento. Sulla scena, un gruppo di tredicenni che osserva tutto e tutti: Hazel, Britney, Leila, Isabel, Jody e Christian. Guardare è per loro un atto di potere che esercitano tenacemente e all’unisono. Si accovacciano tra i cespugli e studiano i maschi sul campo da basket, attirano adulti ignari e incolpevoli verso nidi di formiche rosse e aspettano le loro urla, notano il trucco sbavato delle madri, le rughe intorno agli occhi e alle labbra, e vegliano sulla tenda in cui i ragazzi più grandi si intrufolano di notte. Qui vedono spesso anche Sammy, la figlia del predicatore, oggetto privilegiato del loro guardare ossessivo. Lei è diversa, interessante. Ed è innamorata di Eddie, il bello della scuola. Poi, all’improvviso, Sammy scompare nel nulla. La camera da letto vuota, lo schermo del pc in frantumi, la comunità in panico. Le voci delle madri riecheggiano ovunque, senza tregua: «Dov’è Sammy? Dov’è? Dov’è? Dov’è?» Scrutando la scena da lontano, mentre gli adulti si affannano nelle ricerche e le malelingue si mettono al lavoro, il gruppo assiste compatto, vigile. Un’amicizia densa, costellata di piccole brutalità e gioie maniacali. Un tutt’uno rauco, singolare, che sfugge a ogni definizione se non a quella materna: «Bestie! Come si può essere bestie del genere?» Così dicono le madri di Falls Landing, che da parte loro sembrano preoccupate più che altro di sottrarre le figlie, e sé stesse, a una mediocrità annunciata sperando nel talent show annuale. Le madri non possono capire, non possono trovare Sammy. Quando una ragazza scompare, c’è chi glorifica e chi equivoca. Hazel, Britney, Leila, Isabel, Jody e Christian, un’unica mente come un alveare, si avvicinano pericolosamente al segreto più torbido che aleggia sulla cittadina. Ma tutto questo ha un prezzo. Ciò di cui le ragazze saranno testimoni le perseguiterà per il resto della vita, culminando in un’onda di pura ed eterna distruzione.

Recensione 

Ho concluso la lettura di Bestie di Dizz Tate e mi sembrava giusto condividere alcune citazioni di questo libro in bilico tra sogno e incubo.

Un romanzo in cui non esiste una sola voce. Le ragazze descrivono i loro sentimenti e i loro pensieri in una mente unica, come un alveare. Ma non aspettatevi di trovare solo buone azioni e amore. Queste ragazze vogliono essere libere di essere cattive.

Sebbene ciascun membro del gruppo di sei persone abbia un nome, essi operano come un unico gruppo: "Bestie" le chiamano le loro madri. Insieme guardano; si accovacciano dietro i cespugli di bouganville e osservano, attirano le donne della chiesa con i sandali verso i nidi delle formiche rosse e aspettano le urla, vegliano sulla fatiscente casa di spettacolo in cui gli adolescenti si intrufolano di notte.

In alcuni casi guardare diventa un atto di ammirazione e di amore, come per Sammy, Mia e Eddie.
Rivolto verso oggetti di minor affetto, come le madri indifferenziate delle ragazze, guardare può anche essere un atto di disprezzo. Notano il trucco sbavato delle loro madri, le rughe attorno agli occhi e alle labbra, le chiazze di pelle morta e le cuticole scrostate. Soprattutto guardare è un atto di potere.

La Tate analizza le azioni e i processi di pensiero dei personaggi femminili moralmente grigi attraverso comportamenti tra euforia e  apatia totale.
Queste ragazze mostrano i denti e ringhiano, gridano e piangono, si amano e si odiano, sono gelose e possessive, meschine e dolci.

Non è l'amicizia a cui ci hanno abituato i film e i romanzi. Le ragazze bilanciano il loro sguardo spietato con il desiderio di avere i riflettori puntati sui loro corpi individuali senza comprendere appieno i pericoli di essere viste. Così facendo, la Tate cattura questo periodo di transizione in tutta la sua gloria disordinata e terrificante. 

Vale la pena leggerlo per la sua rappresentazione brutale, ma decisamente vulnerabile, di un'adolescenza emotivamente violenta. Tate penetra nel cuore di sentimenti scrupolosi di sfiducia e solitudine che affondano le loro radici nell'infanzia e marciscono nell'età adulta.

Splendido e realistico, Bestie parla di come ci è stato insegnato a soffocare le emozioni per paura e di come quelle paure possano essere usate come armi contro di noi, con il risultato che la rabbia agisce come emozione secondaria che maschera tutte le altre.

Con una sottotrama misteriosa e a tratti surreale.
I lettori che preferiscono i finali ordinati potrebbero finire Bestie sentendosi insoddisfatti. Molto è lasciato al mistero, e per molti versi lo sconcerto del lettore si intensifica man mano che la narrazione procede. Ma il persistente senso di disorientamento sembra significativo. Alcune cose, come i mostri in agguato nei laghi oscuri e nelle case rosa dei Bruti, sfuggono a qualsiasi spiegazione, sfuggono persino allo sguardo ossessivo delle ragazze, finché non è troppo tardi.

Commenti